Rassegna Passaggio a Nordovest

La destra radicale si fa sentire, dalla Francia alla Svezia, fino alle Fiandre

La nostra selezione di temi e articoli che raccontano di cosa si discute nella stampa dell’Europa nordoccidentale. Il governo svedese prepara una legge che obbliga i dipendenti pubblici a denunciare i migranti privi di documenti, Papa Francesco prende posizione sull’immigrazione e dei ricercatori belgi tracciano una mappa della continuità geografica dell'estrema destra e dell'estrema sinistra nelle Fiandre.

Pubblicato il 5 Ottobre 2023 alle 13:06

Invece della solidarietà europea, i recenti eventi di Lampedusa hanno riaperto vecchi dibattiti, soprattutto tra Italia, Germania e Francia. La questione migratoria, alla luce delle elezioni europee del 2024, è certamente tra i temi centrali. Di seguito, cinque articoli che illustrano le diverse risposte al problema in Svezia, Francia e Belgio.  

La coalizione di tre partiti svedese è stata eletta per un pelo e sull’idea di ridurre l'immigrazione, certo. Ma una proposta in particolare sta causando notevoli reazioni da parte dei sindacati svedesi e dei lavoratori del settore pubblico: una legge, parte dell'accordo Tidö che ha istituito la coalizione, obbligherebbe i dipendenti pubblici a segnalare alle autorità tutti gli immigrati privi di documenti che incontrano nell’esercizio delle loro funzioni (pazienti, clienti, studenti, colleghi).

Arbetet, giornale svedese che si occupa di diritti dei lavoratori e del mercato del lavoro, ha parlato con l'avvocato ed esperto di diritto del lavoro Tommy Iseskog a proposito implicazioni della legge proposta. Oltre a violare i "principi democratici fondamentali", Iseskog sostiene che la legge è incoerente e incompatibile con le leggi sul lavoro esistenti in Svezia.  

Rebecca Selberg su The Conversation descrive chi— insegnanti, infermieri e assistenti sociali e sindacati — si sta opponendo alla cosiddetta "legge spia". Secondo Selberg qualsiasi cedimento potrebbe però indurre i Democratici svedesi, che hanno una linea dura sulla questione, a staccare la spina all'accordo Tidö e forse alla stessa coalizione.


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In Francia la recente visita del Papa ha aperto un dibattito “spirituale” sul tema dell’immigrazione. Due articoli di Le Grand Continent illustrano il contesto storico e religioso della messa celebrata da Francesco a Marsiglia lo scorso 23 settembre a Marsiglia.

Con il prevedibile sgomento dei conservatori, Papa Francesco ha colto l'occasione per condannare la "propaganda allarmistica" e chiedere una risposta umana per chi fugge da situazioni di difficoltà. Marsiglia, il secondo porto del Mediterraneo, era un luogo adatto, come spiega Jean-Benoît Poulle. Un tempo "crocevia di civiltà", il Mediterraneo è oggi diventato, un "cimitero sottomarino". 

Gilles Gressani invece, collega le parole del Papa a quelle pronunciate dall'ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini nel 1990. Quando Francesco suggerisce che il Mediterraneo "grida giustizia, con le sue sponde che da un lato trasudano opulenza, consumismo e spreco, mentre dall’altro vi sono povertà e precarietà", fa eco alla dichiarazione di Martini secondo cui le migrazioni sono "un invito a invertire la rotta decadente verso il consumismo e la facile soddisfazione dei nostri beni".

E proprio la migrazione è essere uno dei fattori del successo elettorale dell'estrema destra nelle Fiandre, scrive Knack (paywall). 

Quattro anni fa, lo storico Davide Cantoni sosteneva che l'Alternativ für Deutschland (AfD, estrema destra) ha successo soprattutto nelle regioni in cui i nazionalsocialisti di Adolf Hitler ebbero maggiore successo nel 1933. Ispirati da questa ricerca, i politologi di Lovanio Marc Hooghe e Dieter Stiers hanno voluto verificare se anche nelle Fiandre si possano individuare simili "continuità geografiche". Invece del 1933, hanno confrontato le elezioni del 1936 e del 2019, quando sia l'estrema sinistra (il Partito Comunista del Belgio e il Partito del lavoro del Belgio) che l'estrema destra (l'Unione Nazionale Fiamminga e il Vlaams Belang) hanno ottenuto risultati notevoli.

Hooghe e Stiers trovano che questa continuità esiste solo per l'estrema sinistra, e non per l'estrema destra. Tuttavia, trovano una certa continuità tra le regioni in cui l'estrema destra ha avuto meno successo, ovvero le grandi città con una popolazione più diversificata e più istruita ("l'estrema destra e l'istruzione superiore, di norma, non sono una buona combinazione"). I ricercatori sottolineano che i partiti anti-immigrazione ottengono risultati migliori nelle aree a minore immigrazione. 

Anche nel 1936, le città erano relativamente diversificate, con lavoratori provenienti dall'Europa orientale ed ebrei in fuga dall'antisemitismo.   


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