Vent'anni fa non ci volle molto al signor Everdingen per decidersi. Nel suo paese d'origine, l'Olanda, aveva una fattoria biologica di allevamento di bestiame. Voleva ingrandirsi. Ma in un paese con una densità demografica così elevata, questo poneva dei problemi. Everdingen vide nella caduta della cortina di ferro un'occasione per realizzare il suo progetto e così decise di andare a vedere la situazione dalla parte degli ex paesi comunisti. Alla fine si insediò in Repubblica Ceca, a ebráky na Tachovsku, nell'ovest del paese, dove acquistò una fattoria che non interessava a nessuno del posto.
“Abbiamo trovato condizioni semplicemente ottime per la nostra azienda”, spiega Everdingen, che, dopo aver lavorato vent'anni in Repubblica Ceca, ormai conosce abbastanza bene anche la lingua. La sua fattoria abbellisce il posto e i vicini cechi di “questo agricoltore straniero sul suolo ceco” lo considerano uno di loro.
Everdingen possiede una parte del terreno che occupa e affitta il resta. “Ma ci sono più certezze se si è proprietari”, afferma. “Acquistando un terreno, uno è più sicuro di poter conservare il suo investimento”. Nel 2011, quando sarà rimosso il divieto temporaneo per i cittadini europei non cechi di acquistare dei terreni in Repubblica Ceca, potrà davvero ottenere questa “certezza del proprietario”. Gli abitanti restano in attesa per quello che questa rivoluzione potrà significare per il loro paesaggio.
In Europa la possibilità per gli stranieri di acquistare dei terreni non riguarda la Repubblica Ceca. Negli ultimi anni, per esempio, i ricchi britannici si sono appassionati alle fattorie abbandonate in Normandia, nel nord della Francia, acquistandone molte e lanciandosi nel loro sfruttamento. Ma oggi è difficile stimare il grado d'interesse che potranno suscitare i terreni cechi. D'altra parte, non esiste alcun registro ufficiale che censisca gli stranieri che attualmente gestiscono un terreno nel paese, sia in affitto sia come proprietari attraverso un prestanome.
Inoltre, l'acquisto di un terreno in Repubblica Ceca è spesso molto complicato, a causa della difficoltà, a volte, di identificarne il proprietario. Questo è il risultato dell'eredità del sistema comunista della cooperative agricole, che finora lo stato non sempre è riuscito a liquidare. La confisca massiccia delle proprietà private degli agricoltori, negli anni cinquanta, seguita dalla loro integrazione in cooperative agricole, fa sì che oggi sia estremamente complesso sapere a chi, all'epoca, appartenesse questo o quello appezzamento di terra.
Il programma di risistemazione delle terre attualmente in corso deve razionalizzare la situazione a livello dei campi. Dovrebbe permettere di facilitare l'acquisto di terreni cechi. Resta il fatto che l'interesse degli stranieri per questi terreni è già molto reale. Non fosse per altro che costano nettamente meno che nel resto d'Europa; per esempio, mentre un ettaro in Olanda vale mediamente 36mila euro, in Repubblica Ceca costa soltanto 2.520 euro. Questa realtà alimenta il timore che una volta rimosso il divieto per gli stranieri di acquistare terreni agricoli in repubblica Ceca, nel 2011, ricchi uomini d'affari arriveranno da ogni angolo d'Europa per acquistare in massa terreni cechi. Ma secondo gli esperti un tale timore non è giustificato.
“Non ci sono davvero dei rischi; l'interesse sarà sicuramente maggiore, ma non sarà smisurato”, osserva l'analista agricolo Petr Havel. Inoltre, “vendendo qui, gli stranieri portano la loro esperienza. Possono così contribuire a rilanciare l'agricoltura ceca”. Secondo Jaroslav Šebek, dell'Associazione dell'agricoltura privata della Repubblica Ceca, sono olandesi e italiani a mostrare il maggiore interesse. È stato già intavolato un dibattito con alcuni agricoltori stranieri presenti in Repubblica Ceca, sulla possibilità che aderiscano all'associazione. In realtà, fa notare Šebek, “l'unico vero ostacolo oggi è la barriera della lingua. Ma con il tempo, questo non dovrebbe essere più un problema”.