Porta di Brandeburgo, Berlino

Il “falso” euroscetticismo tedesco

Non è vero che la Germania sta perdendo entusiasmo per il progetto europeo: nel paese i vantaggi dell'Ue e dell'euro sono più apprezzati che mai.

Pubblicato il 10 Ottobre 2013 alle 15:13
Porta di Brandeburgo, Berlino

Secondo la saggezza popolare, la crisi dell’Eurozona ha ridotto la fiducia dei cittadini nell’Unione europea – e nelle istituzioni europee in generale – in tutti gli Stati membri. Diversi report recenti sostengono che il pubblico tedesco, in particolare, abbia voltato le spalle all’Europa.

Una recente nota di informazione di Open Europe, ad esempio, asserisce che i cittadini tedeschi tendono a fidarsi meno del Parlamento europeo che del parlamento nazionale e rileva un calo di fiducia nelle istituzioni Ue dall’inizio della crisi. Allo stesso modo, un messaggio del Consiglio europeo sulle relazioni estere dichiara: “La fiducia nell’Ue si è ridotta drasticamente in tutto il continente. Sia i debitori del Sud che i creditori del Nord si sentono vittime”. E il report del Pew Research Center rilasciato a maggio, dal titolo “The New Sick Man of Europe: The European Union” (Il nuovo malato dell’Europa: l’Unione europea) conclude: “Ora il progetto europeo ha una cattiva fama in gran parte d’Europa”.

Questa storia è semplicemente sbagliata. La fiducia dei tedeschi nell’euro di fatto è cresciuta durante la crisi e sebbene la loro fiducia nelle istituzioni Ue sia scesa fino a paio di anni fa, ora è in ripresa.

Il miglior indicatore del comportamento dei tedeschi verso l’euro è fornito da un sondaggio condotto regolarmente dal 2002 che pone una semplice domanda: “Vorrebbe tornare al Deutsche Mark?”

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Il grafico mostra che negli ultimi anni la proporzione di coloro che vorrebbero tornare al DM è costantemente diminuita e ora si attesta solo al 35%. Per contro, la percentuale di coloro che preferirebbero mantenere l’euro è aumentata costantemente durante la crisi e ora si aggira al 50%. Il trend di crescente accettazione dell’euro è di fatto iniziato nel 2008, con l’arrivo della crisi finanziaria globale, e ha continuato la sua traiettoria al rialzo con l’insorgere della crisi di debito sovrano dell’Eurozona nel 2010.

Sembra che le condizioni di crisi abbiano indotto i cittadini tedeschi a riflettere più attentamente sull’importanza della moneta unica. Negli ultimi anni il pubblico tedesco è stato ampiamente informato sul potenziale costo fiscale delle operazioni di salvataggio per la Grecia e gli altri Paesi. Malgrado i potenziali costi elevati i tedeschi sono comunque giunti alla conclusione che sia meglio mantenere l’euro.

Nessun ripensamento

Anche il Pew report ha riscontrato che la maggioranza dei tedeschi (52%) crede che “il governo debba fornire l’assistenza finanziaria agli altri Paesi Ue che hanno grandi problemi finanziari”. Ma la Germania non è un caso anomalo. In media nell’Unione europea c’è stato solo un modesto calo di fiducia nelle istituzioni europee, spinto per lo più dal pronunciato calo di fiducia in quattro Paesi della periferia: Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda. Il fatto importante è che in questi Paesi la fiducia nelle istituzioni dell’Ue sia effettivamente più solida di quanto non sia la fiducia nelle istituzioni nazionali.

Di conseguenza, ciò che viene comunemente percepito come una diffusa crisi di fiducia nell’Ue è in realtà una crisi generalizzata di fiducia in tutte le istituzioni ufficiali all’interno della periferia. [[In Germania la fiducia nell’elemento chiave dell’Ue, ossia l’euro, è cresciuta costantemente]].

Questo importante trend spiega altresì il risultato delle recenti elezioni svoltesi in Germania, in cui la cancelliera Angela Merkel ha condotto la sua campagna con politiche tese a “salvare l’euro” ottenendo una vittoria schiacciante. L’unico partito apertamente anti-euro non è riuscito a superare la soglia del 5% per entrare nel Bundestag.

C’è molta speculazione sulla composizione del prossimo governo della Merkel e su ciò che significherà per la posizione della Germania rispetto all’Europa. Ma i dettagli di una politica di coalizione in Germania contano molto meno per l’Europa che per l’ampio supporto dei tedeschi all’euro. La Germania non volterà le spalle alla moneta unica – nè in generale al progetto europeo.

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento