Detenuto per più di tre anni nella prigione di Belmarsh, nel Regno Unito, il cofondatore di WikiLeaks rischia fino a 175 anni di reclusione se le autorità britanniche procedessero alla sua estradizione verso gli Stati Uniti. Questi ultimi lo accusano di aver violato il segreto militare dopo aver pubblicato alcune informazioni su possibili crimini di guerra commessi dalle truppe statunitensi in Iraq. Il 17 giugno il governo britannico ha dato il via libera all'estradizione di Assange. Il 1° luglio, i suoi avvocati hanno l’hanno impugnata.
Diverse organizzazioni per la difesa dei diritti umani e la libertà di stampa si battono per la liberazione di Julian Assange, il quale sostiene di aver soltanto svolto il suo lavoro di giornalista e che il processo e le accuse portate contro di lui rappresentano un ostacolo alla libertà di espressione e al futuro di quest’ultima.
Ne abbiamo parlato con Stella Moris, ex avvocata di Assange e attivista per diritti umani, che lo aveva difeso dinanzi alla giustizia britannica quando si era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, prima di sposarlo a marzo 2022. L’incontro (in inglese) è stato moderato da Gian-Paolo Accardo.