Il volto della rivoluzione conservatrice

Adorata da chi apprezzava il suo stile e la sua energia, detestata da chi le rimproverava la mancanza di empatia e suo liberismo intransigente, Margaret Thatcher non lasciava nessuno indifferente in Europa. All'indomani della sua morte a 87 anni, la stampa europea riflette queste divisioni. 

Pubblicato il 9 Aprile 2013 alle 14:24

Per Die Welt l'influenza di "Maggie" sui suoi successori è sopravvissuta al suo passaggio a Downing Street: "La relazione di Thatcher con il continente europeo definisce ancora oggi la politica europea di Londra", osserva il quotidiano conservatore tedesco, per il quale

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La "Lady di ferro" ha lasciato un'eredità che si fa sentire ancora oggi ben oltre le frontiere britanniche: la sua relazione aperta all'inizio, poi sempre più difficile e infine apertamente ostile nei confronti dell'Ue. Ancora oggi c'è una guerra civile fra i tories sull'appartenenza [del Regno Unito all'Ue], che potrebbe forse portare alla scissione dei conservatori.

Libero saluta "la Lady di ferro che servirebbe all'Italia" e si chiede "che Europa sarebbe stata la nostra se il 22 novembre di 23 anni fa Margaret Thatcher non si fosse dimessa":

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Sarebbe stata la stessa, schiacciata sotto il tallone della Germania della Merkel con la moneta unica, il patto di stabilità e tutto il resto che oggi ci affama? Probabilmente no. […] Quella signora che pareva una vecchia zia un po' fuori moda, probabilmente un'Europa come quella che adesso viviamo non l'avrebbe mai fatta passare. Per lei il federalismo di Maastricht era essenzialmente figlio della dottrina socialista. […] Per la Thatcher la moneta unica equivaleva a una perdita di controllo della sovranità di un Paese. A lei non piaceva affatto il gretto europeismo di certi federalisti, una specie di credo fideistico. L'Europa la voleva unita, mica morta o privata della sua anima. […] Ciò a cui molti altri sono arrivati con vent'anni di ritardo, la Lady di ferro lo aveva già immaginato e, ahinoi, inutilmente combattuto.

Per Libération è morta "La signora con la falce". Il quotidiano di sinistra non nasconde la sua avversione per colei che ha inventato un'ideologia: "La crisi degli anni 2000 è anche la crisi del thatcherismo, che i suoi seguaci hanno portato alle estreme conseguenze", aggiunge il giornale, secondo il quale

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per undici anni questa donna ha incarnato il liberismo trionfante degli anni ottanta. Alcune idee semplici che ha saputo vendere come un nuovo vangelo: gloria alle privatizzazioni, alla deregolamentazione in particolare del settore finanziario, alla flessibilità del lavoro e guerra totale ai sindacati. Idee che ha applicato con la convinzione di un predicatore, spiegando che non c'era altra scelta, la famosa Tina: "There is no alternative". I minatori, gli argentini, gli irlandesi sono stati le vittime delle sue granitiche convinzioni. […] Thatcher ha imposto la sua visione della società al suo partito e al paese prima di contagiare il resto del mondo, in particolare l'America di Reagan e la stessa sinistra europea. 

Il ceco Hospodářské Noviny ricorda che con Ronald Reagan e Giovanni Paolo II, Margaret Thatcher ha contribuito al crollo del blocco sovietico e alla fine della guerra fredda. Questa intoccabile "icona della trasformazione economica in Cecoslovacchia" 

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mostrava la strada per il cambiamento da una società in decomposizione a una società dinamica di mercato e di libertà individuali. In ricordo dell'euforia dei rivoluzionari anni novanta, fra i cechi domina una visione idealizzata di questa donna, e non si parla delle conseguenze delle sue riforme conservatrici e dei suoi effetti: l'ambiente soffocante e la crisi sociale che ha prodotto nel Regno Unito. 

Anche in Estonia, ex repubblica sovietica, si insiste sul ruolo di Margaret Thatcher nel crollo del comunismo. Postimees la definisce un'"icona dell'anticomunismo", il cui stile di governo era un modello per molti dirigenti postcomunisti: 

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Nei paesi dell'Europa dell'est le sue parole d'ordine, come "stato minimo", "mercato" e "privatizzazioni" si vendevano molto bene. […] Thatcher era un'euroscettica a modo suo, che non è mai caduta nel populismo. Aveva previsto che un'Unione europea più integrata avrebbe avuto dei problemi e sarebbe stata un'utopia, perché la vedeva soprattutto come una vasta zona di libero scambio. Ci ricorderemo di lei sempre come la "Lady di ferro", che con [Ronald] Reagan aveva vinto la Guerra fredda, cancellato l'impero sovietico e continuato a sostenerci molto tempo dopo questi eventi.

Il romeno Adevărul analizza diversi miti che sono circolati sulla personalità di Margaret Thatcher e del suo "stile di governo intransigente":

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Era una persona formale e moralista - al contrario, aveva un ottimo senso dell'umorismo ed era indifferente al comportamento dei suoi colleghi maschi, spesso coinvolti in scandali sessuali. Si opponeva all'unificazione europea - del tutto sbagliato: Thatcher ha difeso con passione l'unificazione europea. Nel 1975 ha fatto campagna per il "sì" [all'adesione alla Comunità europea] promossa dal Partito conservatore. L'Atto unico europeo del 1986, che modernizzava il Trattato di Roma ed estendeva le competenze della Cee, è una sua iniziativa. Il thatcherismo ha provocato la crisi finanziaria - non è vero: la deregolamentazione bancaria raccomandata da Thatcher non ha nulla in comune con la mancanza di sorveglianza che ha provocato la crisi cominciata a Wall Street. Al contrario, lei era per una stretta regolamentazione delle banche.

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