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Nei Paesi Bassi, senza documenti è difficile accedere al vaccino

Secondo un’inchiesta condotta da Lighthouse Reports l’accesso alla vaccinanzione contro il Covid-19 per le persone senza documenti che vivono nei Paesi Bassi non semplice, anzi.

Pubblicato il 18 Marzo 2022 alle 16:25

Nell’analisi sulla gestione della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 realizzata da Lighthouse report, i Paesi Bassi si sono distinti come Paese "aperto e accessibile". La realtà sul campo però sembra diversa. Un anno dopo il lancio della campagna vaccinale ci sono ancora persone senza documenti che cercano di farsi strada attraverso all’interno di un sistema complesso.


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Secondo quanto riportato da Lighthouse Reports nel corso di cinque interviste a persone senza documenti in tre grandi città olandesi — Amsterdam, Rotterdam e Utrecht — trovare informazioni chiare risulta ancora difficile. Gli intervistati hanno dichiarato di aver avuto difficoltà a contattare direttamente le autorità sanitarie comunali olandesi (GGD). In molti hanno quindi concluso cheavrebbero avuto bisogno dell'aiuto di una persona o di un’organizzazione olandese per prenotare un appuntamento, in modo da superare le questioni burocratiche e le barriere linguistiche. Per i pochi che hanno provato a prenotare un appuntamento da soli, il processo è stato così noioso, lungo e complesso che la gran parte ha rinunciato a metà percorso.

Difficoltà

È stato solo nel febbraio 2022 che Rama* (dalla Guinea) ha appreso che aveva diritto al vaccino contro il coronavirus. E questo solo grazie all’incontro casuale con la Fondazione Ros di Rotterdam, che sostiene le persone senza documenti.

"È dall'anno scorso che voglio vaccinarmi, ma è troppo faticoso ottenere informazioni", ha detto. "Sono andata sul Rijksoverheid [il sito web del governo] per capire cosa fare. Non sono riuscita a trovare nulla che riguardasse le persone senza documenti, si parlava solo di quelli che sono già nel sistema" ha spiegato. "Non mi era chiaro se fossi inclusa o meno. Ho anche cercato sul sito web la parola specifica per “senza documenti”, ma non sono riuscita a trovare nessun chiarimento. Così ho pensato che non mi fosse permesso, che non ci fosse ancora una legge che permettesse ai migranti senza documenti di vaccinarsi".

Dall'indagine è emerso non solo che i migranti senza documenti hanno difficoltà a capire se possono accedere o meno alla prima dose, ma c'è anche poca chiarezza su se e come possono fare la dose di richiamo.

Uno di loro è Ali (dall'Iran), che vive in un centro di accoglienza gestito da Stichting Toevlucht a Utrecht. "Credo che sarebbe ottimo fare il richiamo", ha detto. "È una buona protezione contro la nuova variante omicron. Ma per me è impossibile. Quando mi presento, mi chiedono i documenti e la carta d'identità, che non ho".

"Lascerò perdere finché non mi verrà data un'opportunità qui alla Fondazione Ros", ha detto Rama. Le complesse procedure l'hanno scoraggiata dall’andare avanti. Non avendo con sé i documenti, fare il vaccino è solo l’ultimo dei suoi problemi. "Prenotare un vaccino, che non è facile ottenere, è troppo a cui pensare in questo momento".

"Anche se i migranti senza documenti hanno diritto alla vaccinazione e in linea di principio possono avervi accesso facilmente, è difficile arrivare davvero alla comunità", non solo per ragioni pratiche, ma anche perché "c'è molta diffidenza verso il governo", ha spiegato Janine Wildschut di Medici del Mondo, che fornisce assistenza medica ai migranti senza documenti.

Burocrazia

Le autorità sostengono che i migranti senza documenti possono recarsi nei centri dove non è richiesto appuntamento o il codice fiscale. Durante la seconda metà della campagna di vaccinazione, le autorità sanitarie comunali hanno iniziato a introdurre unità mobili di vaccinazione con lo scopo di coinvolgere le comunità più isolate, come i senzatetto e le persone senza documenti. Ma molti di loro non ne erano a conoscenza e non sono mai stati contattati.

"Il personale del GGD non è ben informato", dice Stefan van Maurik, coordinatore della fondazione Toevlucht a Utrecht. "Persino far testare eventuali casi di coronavirus è stato molto complicato. Tempo fa un paio di ragazzi si sono ammalati e ho dovuto farli testare. Ci è voluta un'eternità perché non hanno un numero BSN [un'identificazione nazionale del cittadino simile al nostro codice fiscale]. Lo stesso vale per le vaccinazioni".

Alpha (dalla Guinea) vive ad Amsterdam ed è sprovvisto di documenti. Racconta che all'inizio della campagna di vaccinazione gli è stato detto che non poteva farsi vaccinare senza un numero di identificazione. "Insieme a un amico olandese abbiamo chiamato il GGD per ben tre volte per fissare un appuntamento — questo era prima che si potesse accedere senza appuntamento — ma loro continuavano a dire che non era possibile", ha riferito. "Il mio amico olandese si è battuto per me e alla fine sono riuscito a fare il vaccino".

Le difficoltà non finiscono qui. Per avere accesso ad una prova digitale della vaccinazione (il passsanitario, ndr), tutti, compresi i migranti senza documenti, hanno bisogno di un codice QR generato da un'applicazione chiamata Coronacheck. Per registrarsi sull'app al momento del login è necessario il numero di identificazione BSN, che le persone senza documenti non hanno.

"Il problema più grande che ci troviamo ad affrontare in questo momento è come le persone prive di documenti possono dimostrare di aver terminato il ciclo vaccinale. Senza una prova, non sono ammessi nei ristoranti o nei luoghi pubblici, a meno che non abbiano un test fatto nelle 24 ore precedenti. Le autorità dicono che ci stanno lavorando, ma non vediamo alcun progresso", afferma Janine Wildschut di Medici del Mondo.

Il GGD GHOR, l'organismo nazionale olandese che coordina le autorità sanitarie comunali, non può affermare con certezza quante persone senza documenti siano state vaccinate poiché il loro status di residentinon è registrato nel sistema. Ad ogni modo, è impossibile conoscere il numero di persone senza documenti che dovrebbero ancora essere vaccinate. Dopo tutto, nessuno sa quante persone vivono senza documenti nei Paesi Bassi, dove le stime si aggirano tra le 20mila e le 60mila persone.  

Il governo olandese ha annunciato, il 15 febbraio 2022, che i codici QR non sono più necessari per accedere a ristoranti e ad altre strutture ricreative.

I nomi di Alpha, Rama e Ali sono stati modificati a loro richiesta.

👉  Articolo originale su Trouw


Tradotto col sostegno della European Cultural Foundation.

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