"Non ne posso più. Non ne posso più!" Lo sfogo dell'eurodeputata francese Rachida Dati, raccolto dal microfono dell'emittente M6, ha causato un piccolo scandalo e ha riaperto il dibattito sull'inoperosità dei parlamentari di Strasburgo, condannati a sorbirsi interminabili discussioni su questioni tecniche di cui spesso ignorano l'argomento.
"In parte posso capire lo sfogo della collega" spiega a Repubblica l'eurodeputato Mario Mauro. "La politica è al cinquanta per cento fare e al cinquanta per cento comunicare. E il lavoro che si svolge qui è oscuro. Senza contare che anche i luoghi possono essere frustranti, soprattutto per chi ha velleità mondane: Strasburgo e Bruxelles non hanno certo la "movida" che a Roma o a Parigi circonda il mondo della politica".
"Ma la noia, osservano molti, è anche e soprattutto una conseguenza del progressivo addormentamento delle politiche europee. Ai tempi del dibattito sulla Costituzione, per esempio, nessuno si annoiava. Ora la Commissione Barroso e una serie di governi preoccupati solo di mantenere lo status quo, hanno progressivamente tolto ogni stimolo di innovazione alle politiche comunitarie", commenta Andrea Bonanni.