Nella vignetta: “Passaparola: apriamo il dialogo”
L’Unione europea smorza le tensioni con la Polonia sulla questione del rispetto dello stato di diritto da parte del governo di Varsavia. In occasione del vertice europeo del 21 e 22 ottobre, i capi di stato e di governo hanno esposto nuovamente le loro preoccupazioni sulla situazione polacca, pur rifiutando, per il momento, di imporre delle sanzioni.
Da diversi anni Varsavia e Bruxelles si trovano in disaccordo su alcune riforme della gisutizia portate avanti dal partito ultraconservatore al potere in Polonia, Diritto e giustizia (PiS). L'Ue sostiene che queste riforme rappresentano un ostacolo per le libertà democratiche, ma il governo polacco afferma che sono necessarie per eliminare la corruzione tra i giudici. La decisione della Corte costituzionale polacca secondo cui alcuni articoli dei trattati europei sarebbero incompatibili con la costituzione polacca, ha recentemente generato ulteriori tensioni ed evocato lo spettro di una "Polexit".
Bruxelles si è dichiarata aperta al dialogo, pur riservandosi il diritto di ricorrere a misure legali e finanziarie se le negoziazioni dovessero fallire. Una decisione poco apprezzata dal Primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki.
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