Scherzare col fuoco

Pubblicato il 28 Agosto 2009 alle 15:34

Nel cuore dell'Europa toni, atteggiamenti e gesti che credevamo scomparsi assieme al ventesimo secolo sono tornati a manifestarsi con inquietante frequenza.

Da mesi i politici ungheresi e slovacchi pescano a piene mani nel repertorio del nazionalismo argomenti capaci di farli risalire nei sondaggi.

L'evocazione di un "bacino dei Carpazi" che raccolga tutti gli ungheresi risponde alla legge sulla "difesa della lingua slovacca", la crescita di Jobbik fa eco a quella del Partito nazionale slovacco (Pns) e così via, in un gioco al rialzo il cui ultimo episodio – il presidente ungherese Laszlo Solyom si è visto rifiutare l'ingresso in territorio slovacco dal premier di Bratislava Robert Fico (al governo insieme al Pns) – sfiora il ridicolo. "Quando gli spiriti si riscaldano, il minimo evento può trasformarsi nel pretesto per una guerra politica. Ora ai politici piace scherzare col fuoco", ammonisce Gábor Stier sul quotidiano ungherese Magyar Nemzet.

Ci si aspettava che l'adesione alla Ue avrebbe contribuito a spazzare via le pulsioni nazionaliste domate dopo il 1918 e poi indebolite dall'"amicizia tra i popoli" e dalla caduta del muro di Berlino. Ma evidentemente non è bastato. È quindi ora che l'Unione smetta di "osservare con le mani in mano la lotta tra due stati membri" e che si decida a intervenire. Affermare, come ha fatto uno dei suoi portavoce citato da Gábor Stier, che "per questo tipo di conflitti non è prevista alcuna misura" non è una scusa sufficiente. gp.a.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Hai avuto accesso all’articolo completo.

Ti va di sostenere il nostro lavoro? Voxeurop dipende dagli abbonamenti e dai contributi di chi lo legge.

Scopri le nostre offerte a partire da 6 euro al mese e i vantaggi riservati a chi si abbona.
Mi abbono

Oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza.
Do il mio contributo

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento