Un altro scandalo per la sanità

Pubblicato il 7 Febbraio 2013 alle 15:34

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“I pazienti di tutto il paese rischiano la vita a causa di errori endemici che hanno partorito uno dei peggiori scandali nella storia del Servizio sanitario nazionale (Nhs)”, titola il Times dopo la pubblicazione di un rapporto sul trattamento dei pazienti nell’ospedale pubblico di Stafford, dove 1.200 malati sono morti tra il 2005 e il 2008 a causa delle cure inadeguate. L’inchiesta ha analizzato diversi casi in cui i pazienti sono stati lasciati senz'acqua e costretti a bere dai vasi, e altri in cui la decisione su quale paziente avesse la priorità è stata affidata agli addetti al ricevimento anziché agli infermieri. Appena si è diffusa la notizia del rapporto sono state ordinate indagini urgenti su altri cinque ospedali per via dei loro tassi di mortalità stranamente alti.
Il medico e presentatore televisivo Phil Hammond ha scritto sul Times che è arrivato il momento di porre fine alla “collusione dell’anonimato” che permette al personale medico di non assumersi le proprie responsabilità per le cure inadeguate, e ha chiesto che gli alti dirigenti ospedalieri rispondano degli errori commessi. Hammond ha inoltre criticato l’autore del rapporto, il legale Robert Francis, accusandolo di non aver incolpato dello scandalo i veri responsabili.

Nel 2006, quando l’Nhs ha accumulato in sei mesi un deficit di 600 milioni di sterline, il suo amministratore delegato Nigel Crisp ha rassegnato le dimissioni. Quando in un solo ospedale sono morte 1.200 persone che non dovevano morire nessuno ha lasciato il suo incarico. Nel 2005 l’attuale amministratore delegato dell’Nhs Sir David Nicholson era a capo del West Midlands Strategic Health Authority, l’autorità che avrebbe dovuto controllare il rispetto degli standard nell’ospedale di Stafford. A questo punto dovrebbe farsi da parte.

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