Assumendo la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea il 1° gennaio, la Francia si appresta a realizzare gli ambiziosi progetti di Emmanuel Macron per l’Europa: riforma delle frontiere dello spazio Schengen, revisione del bilancio, difesa europea, ecc. Degli obiettivi che l’eurofilo presidente francese punta a sfruttare anche da un punto di vista elettorale.
Se la presidenza del Consiglio dell'Ue è infatti l’occasione per far mettere alcune questioni all'agenda dei Ventisette, è anche un'opportunità per Macron di presentarsi come l'uomo forte dell'Unione europea in vista della sua probabile candidatura alle elezioni presidenziali previste per aprile. La coincidenza del calendario non è sfuggita all'attenzione degli oppositori francesi, che accusano Macron di usare la presidenza a rotazione per scopi elettorali.
Ma se la presidenza del Consiglio dell’Ue ha i suoi vantaggi, non è senza contropartita. Se vuole trarne un vantaggio elettorale Macron dovrà ricordare l'interesse e la necessità di un'Europa unita a degli elettori francesi piuttosto euroscettici, e soprattutto presentare un bilancio positivo della presidenza di turno – il tutto in pochi mesi.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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