Il 13 febbraio il filo-europeo Mario Draghi ha presentato il suo governo di unità nazionale e a far uscire l'Italia dalla crisi politica innescata dall'uscita, il mese prima, del partito di Matteo Renzi dal governo di Giuseppe Conte, costretto a dimettersi per la rottura della sua coalizione.
L'ex presidente della Banca centrale europea è sostenuto da un'ampia maggioranza parlamentare grazie al sostegno di quasi tutte le formazioni politiche del paese, tra cui la Lega (estrema destra) di Matteo Salvini e Forza Italia (destra) di Silvio Berlusconi.
Draghi deve ora conquistare la fiducia delle Camere. Il suo programma si concentra sulle misure per affrontare la grave crisi economica e sanitaria, tra cui lo stanziamento di 209 miliardi di euro di fondi europei (pari al 10% del Pil) assegnati all'Italia nell'ambito del Piano di rilancio europeo adottato lo scorso luglio.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >