Grandi inchieste Indagine sulla finanza verde | Seconda parte Abbonati/e

Come un progetto controverso è diventato il fiore all’occhiello della finanza verde europea 

Nella seconda parte della nostra inchiesta sul finanziamento delle piantagioni di alberi da gomma in Indonesia gestito da Michelin e BNP Paribas attraverso il meccanismo dei green bond, raccontiamo come il numero uno dei pneumatici ha ignorato gli avvertimenti delle ong e degli attori ambientali e ha mantenuto l’opacità rispetto alle responsabilità del suo partner nella precedente deforestazione delle aree interessate.

Pubblicato il 9 Novembre 2022 alle 15:42
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Capitolo 2

La finanza verde made in Europe esulta, la foresta indonesiana subisce

Michelin cerca un partner “verde” in Indonesia

Presente in Indonesia almeno dal 2004, Michelin ha cominciato nel 2010 a cercare un partner locale per rafforzare la sua presenza nel Sud-Est asiatico. Il gigante francese dei pneumatici si è quindi rivolto al gruppo indonesiano Barito Pacific. Fondato e diretto dal miliardario Prajogo Pangestu, soprannominato il "re del legno" indonesiano, il conglomerato (ora specializzato in petrolchimica ed energia) ha una pessima reputazione in materia ambientale (vedi al capitolo 1 della nostra inchiesta).


👉 Qui tutti i capitoli della nostra inchiesta

Secondo Glenn Hurowitz, direttore esecutivo dell'ong Mighty Earth, il primo contatto tra le due aziende è avvenuto a metà 2013, poche settimane prima di una prima visita da parte di rappresentanti della Michelin nella provincia di Jambi (isola di Sumatra) nell'ottobre dello stesso anno. Queste date, come ha dichiarato a Voxeurop, gli sono state confermate da Hélène Paul, all'epoca direttrice degli acquisti di Michelin.

Contattato telefonicamente, Hervé Deguine, responsabile delle relazioni con le ong e la società civile di Michelin, descrive così la nascita della questa partnership franco-indonesiana: "Tutto è cominciato quando il personale di Barito Pacific ha chiesto una consulenza tecnica su come migliorare l'efficienza della produzione di gomma naturale. [...] Abbiamo proposto una collaborazione orientata alla produzione sostenibile, in modo che i benefici non siano solo per le aziende, ma anche per le comunità locali".

Deguine continua: "Durante la mia prima visita a Jambi, nel marzo-aprile 2014, ho visto una deforestazione massiccia, dovuta soprattutto all’intervento di gruppi mafiosi [...] che avevano accaparrato vasti appezzamenti". Deguine sostiene tuttavia di non aver assistito personalmente a operazioni di deforestazione condotte specificamente da Lestari Asri Jaya (LAJ), la filiale di Royal Lestari Utama (RLU) di cui Michelin acquisterà poco dopo una quota del 49 per cento in una joint venture con Barito Pacific. 

"La questione per noi non era chi avesse disboscato", continua, "ma come convincere i contadini che hanno sempre vissuto di deforestazione (principalmente per piantare palma da olio), a cambiare la loro fonte di reddito piantando alberi della gomma nelle nostre aree di produzione e proteggendo la foresta rimanente invece di disboscare".

Concessioni Lestari Asri Jaya e Wanamukti Wisesa nella provincia di Jambi, sull’isola di Sumatra.

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