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Le avventure di Michelin in Indonesia: deforestazione e greenwashing

Dopo aver finanziato con obbligazioni cosiddette “sostenibili” le piantagioni di gomma risultanti dal disboscamento di Sumatra, il colosso dei pneumatici sta cercando di salvare ciò che resta della foresta tropicale. Ma l’impatto ecologico del progetto nelle aree in cui vivono specie minacciate rimane in passivo. La vasta operazione di greenwashing continua.

Pubblicato il 30 Maggio 2024 alle 11:38
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Capitolo 5

Nell’isola di Sumatra, in Indonesia, uno degli ultimi habitat dove trovano rifugio specie a rischio di estinzione, come elefanti, tigri e oranghi, è stato oggetto di un disboscamento sfrenato condotta da aziende che sfruttano legname tropicale e gomma e da coltivatori illegali. Per anni Michelin ha svolto operazioni nella regione in collaborazione con il colosso agroindustriale locale per sviluppare piantagioni di alberi da gomma. 


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Finanziati da cosiddette obbligazioni “verdi”, le piantagioni dovevano contribuire alla riforestazione, alla conservazione degli animali protetti e a ridurre l’impronta di carbonio del gigante dei pneumatici. Nei capitoli precedenti abbiamo rivelato che le obbligazioni sono state emesse dal Tropical Landscapes Finance Facility (Tlff), una piattaforma nata per finanziare progetti legati agli accordi sul clima di Parigi (vedi Capitolo 1 ) co-creata da un consorzio internazionale, di cui facevano parte anche il  Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e la banca BNP Paribas.

Abbiamo inoltre rivelato che queste piantagioni di proprietà della società Royal Lestari Utama (Rrlu), una joint venture tra Michelin e Barito Parito Pacific, sono state create su un terreno dove sorgeva una foresta che meritava di essere protetta, ai margini del Parco Nazionale Bukit Tigapuluh (“Trenta Colline” in indonesiano) e la cui vegetazione è stata distrutta in spregio ai criteri della finanza verde.

Ecosistema forestale di Bukit Tigapuluh (linea gialla), comprendente l'omonimo parco nazionale (linea blu) e le foreste circostanti (verde), proposto dal WWF e dalle ong locali nel 2009 per preservare la biodiversità e i pozzi di carbonio, e riconosciuto in linea di principio dalle autorità indonesiane. La linea rossa indica il blocco 4 della concessione LAJ, che si sovrappone in parte all'ecosistema forestale. | Fonte ​​KKI Warsi / Frankfurt Zoological Society / Eyes on the Forest / WWF-Indonesia
Ecosistema forestale di Bukit Tigapuluh (linea gialla), comprendente l'omonimo parco nazionale (linea blu) e le foreste circostanti (verde), proposto dal WWF e dalle ong locali nel 2009 per preservare la biodiversità e i pozzi di carbonio, e riconosciuto in linea di principio dalle autorità indonesiane. La linea rossa indica il blocco 4 della concessione LAJ, che si sovrappone in parte all'ecosistema forestale. | Fonte ​​KKI Warsi / Frankfurt Zoological Society / Eyes on the Forest / WWF-Indonesia

Questo habitat si è ridotto drasticamente in seguito dell’effetto combinato della deforestazione industriale portata avanti da Rlu e della deforestazione più “artigianale” operata dai coltivatori abusivi. È in questo contesto, in gran parte nascosto agli investitori, che Michelin e Barito Pacific hanno avuto ricorso alle obbligazioni verdi.

Michelin le ha rimborsate agli investitori nell’estate del 2022, dopo aver acquisito la totalità di Rlu, di cui la società francese era fino ad allora azionista di minoranza, con il 49 per cento delle quote. Michelin non è quindi più sottoposto agli impegni in materia ambientale legati a queste obbligazioni. Da allora il Tlff è stato smantellato e Rlu ha smesso di commissionare I suoi rapporti annuali sui progressi compiuti a consulenti indipendenti. L’ultimo rapporto, che copre il periodo 2023-24, e stato redatto direttamente da Rlu e  pubblicato il 27 maggio. Oltre a non confermare gli impegni sulla sosteninilita presi con gli investitori, non fa riferimento a obiettivi precisi sulla conservazione degli ecostitemi che, prima, venivano invece quantificati annualmente. Abbiamo interrogato Michelin su alcuni punti del contenuto di questo rapporto, ma ci ha risposto che non è in misura di rispondere a breve.

Attraverso i pareri di diversi esperti e l'analisi dei documenti ufficiali e di tutti i dati disponibili, dimostreremo in questo nuovo capitolo come, nonostante i suoi sforzi, Michelin non sia ancora riuscita a mantenere gli impegni presi con gli investitori, essendo ancora lontana dal raggiungere i suoi obiettivi ambientali.

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